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Les Fleurs du Mal (1857), è il titolo della nota raccolta lirica di Charles Baudelaire, una raccolta che desiderava “accentuer la beauté du Mal" e ancora adesso ha una sua validità nelle interpretazioni contemporanee di Danielle Hoogendoorn (1990, the Netherlands). “In Those Flowers, Infinity’s Infinity’ restituisce infatti nell’ iconico soggetto del fiore, una storia propria della tradizione olandese della rappresentazione del fiore. Una storia specifica della cultura olandese, quella della Vanitas del XVII secolo che costituisce un capitolo intenso e importante della storia dell’arte e che ha costituito un mercato ampio e fiorente, fino alla estrema mercificazione del mercato floreale che ne hanno fatto i Paesi Bassi in tutto il ventesimo secolo, intensificandolo nei nostri giorni. Questa forte mercato di esportazione dei fiori olandesi, nota soprattutto con l’esportazione dei tulipani, superano oggi gli 11,5 miliardi e provoca un sempre più grave impatto sull’ambiente. Sta infatti nascendo una nuova coscienza dell’ ambiente. Un inaspettato rifiuto del “male” che nasce incredibilmente da un forte successo economico che va nella stessa direzione della tradizione e la cultura dei Paesi Bassi.
Ispirata sia dalla bellezza dei fiori che dalle pratiche insostenibili all'interno dell'industria floreale, Danielle Hoogendoorn approfondisce le qualità pittoriche, cromatiche ed espressive della natura floreale durante la sua residenza presso la Van Gogh House di Zundert. È qui che la sua ammirazione per Vincent van Gogh sboccia davvero.
Lo stand per questa edizione di Miart porta tutta la sensibilità emotiva in un ambiente dove l’atto performativo del visitatore sarà protagonista.
Le pareti sono un grande wall painting di estese campi floreali che Danielle Hoogendoorn realizza come sfondo di un “soggetto aumentato”, su cui sono appresi quadri del medesimo soggetto, mentre al centro sarà installato, un classico modulo da espositore per fiori recisi, una classica struttura di quelle che incontriamo nelle strade delle nostre città, utilizzata dai fioristi, dove sulle mensole verranno esposti i suoi fiori. I fiori di Danielle sono plasticamente modellati in terracotta e si potranno comporre come lo stesso visitatore desidera.
Si potranno confezionare nei vasi, unici bouquet di un mix fiori di colorati che rappresentano le molteplici varietà della florigrafia con cui si esprime proprio i linguaggi dei fiori.
Inoltre viene accentato il senso della sostenibilità di questo mercato. Oltre alla raccolta si esprime anche il piacere del fiore e della sua forza comunicativa che gli appartiene.
L’attribuzione è il significato simbolico dei fiori, conosce adesso un rinnovato senso, realizzato dal fruitore stesso che sarà il protagonista di una riscrittura collettiva dell’l'Abécédaire de flore.
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